Parquet
IL PARQUET SECONDO SPAZI E SUPERFICI
Il legno è da sempre il materiale più usato in edilizia nell’arredamento, conferisce l’idea di solidità e di naturalezza agli ambienti della nostra casa. Nel tempo le esigenze sono cambiate, i gusti sono stati influenzati da materiali nuovi sempre più moderni e tecnologici ed il legno ha dovuto adeguarsi. Nascono così dei prodotti come il parquet prefinito, che coniugano insieme il calore e la solidità del legno con la tecnologia e gli effetti delle finiture più moderne. Data la sua grande versatilità, il legno può mantenere inalterata la sua natura ed il suo aspetto con effetti antichi, vissuti o contemporanei su listoni classici o moderni.
Il parquet prefinito: una soluzione moderna ed efficiente
Il parquet prefinito con la sua tecnica costruttiva è l’evoluzione tecnologica del listoncino massiccio tradizionale. La posa in opera migliore è quella incollata, quella cui il legno risponde in maniera ottimale. I bassi spessori e le varie fasi di verniciatura che avvengono direttamente in fabbrica, rendono il parquet prefinito un prodotto di legno in assoluto più performante, moderno e attuale rispetto ai vecchi sistemi. Inoltre, l’abbattimento di costi e di tempi, sono fattori che non possono essere non considerati nella scelta di una esecuzione di un pavimento.
Lo spessore minore, è un valore aggiunto, poiché è ideale per la ristrutturazione. La minor presenza di legno nobile non va ad intaccare la resa del pavimento e anzi, lo rende più idoneo alle esigenze moderne come ad esempio una ristrutturazione, rendendo il lavoro rapido, veloce e dall’estetica attuale. Le diverse finiture, realizzabili oggi sul parquet prefinito, rendono questo pavimento il non plus ultra della modernità e della tecnologia, pur mantenendo il senso di calore e di effetto
naturale, tipico del legno.
Scoprire il parquet: il rapporto fra legno e ambiente
L’uomo ha una percezione più immediata della temperatura piuttosto che dell’umidità.
Il controllo di quest’ultima all’interno delle abitazioni è spesso trascurato e per questa ragione assai frequentemente vengono a stabilirsi condizioni critiche per il legno. In inverno il funzionamento continuo d’impianti di riscaldamento, determina generalmente un clima molto secco che dà luogo nel legno a fenomeni di ritiro.
In estate viceversa, specie in presenza di raffreddamento artificiale, può stabilirsi un clima più umido con conseguente tendenza al rigonfiamento del legno. Fortunatamente la tecnologia ha offerto la soluzione a questo inconveniente: oggi legno e stabilità possono finalmente andare d’accordo.
A confronto il vecchio e il nuovo: l'evoluzione del parquet tradizionale
Il pavimento in legno massello per la sua estrema semplicità costruttiva è stato, per lungo tempo, il parquet più diffuso. Esso è però anche il più problematico perché maggiormente soggetto a perdere con il tempo la sua originale configurazione, L’assenza di bilanciamento lo rende infatti particolarmente sensibile alle variazioni di umidità e pertanto incline alla deformazione. Peraltro, all’aumentare delle dimensioni delle liste, questo comportamento tende ad accentuarsi. Per recuperare la planarità si rende spesso necessario, a pavimento appena posato, procedere a profondi interventi di levigatura. Avviene così che un parquet nuovo subisca, già nelle prime ore di vita, un primo importante consumo.
L'evoluzione del parquet: i due strati prefinito
Il parquet prefinito presenta delle caratteristiche costruttive del tutto innovative rispetto al parquet massello. Innanzitutto, è stato risolto il problema della stabilità, che è assicurata dalla realizzazione di ogni singolo elemento in due/tre strati. Uno superiore costituito, come nei parquet tradizionali, da uno spessore importante di legni pregiati, un secondo di supporto, tecnologicamente più complesso, al quale è delegato il compito di rendere il pavimento indeformabile contrastando in modo efficace la naturale tendenza al movimento. E un terzo strato di contro bilanciamento, che completa il listone, ideale per la posa su pavimento riscaldato.
Come applicare il parquet negli ambienti di casa:
Per sua natura l’ingresso è un luogo di passaggio d’immediata contiguità con l’esterno dell’abitazione e per questo sollecitato per il calpestio frequente e per l’introduzione di polvere, sassolini, terra. Vi consigliamo quindi di pulire bene le vostre suole entrando in
casa; il pavimento vi ripagherà di questa piccola attenzione con un aspetto migliore nel tempo.
La forma e la dimensione di questi locali offrono in generale l’opportunità di scegliere fra un’ampia gamma di formati, di legni e di tipi di posa. La scelta della posa può cadere su una qualsiasi delle numerosissime tipologie conosciute e applicate come, solo per citarne alcune, le maxitavole, la classica posa a “spina di pesce”. le sofisticate Chantilly e Versailles, l’elegante “punto d’Ungheria” e quella forse più sobria, ma che maggiormente esalta il legno di alta qualità, la posa “a correre”.
Il fatto di utilizzare un parquet per la cucina potrà sembrare ai più una contraddizione, eppure questo è ormai un pregiudizio privo di fondamento. Le tecniche di lavorazione attuali consentono la posizione del pavimento in legno in ogni stanza della casa indipendentemente dalla sua funzione e senza la preoccupazione che esso si possa deteriorare. In cucina, per una totale garanzia di resistenza e inalterabilità, sono comunque raccomandati dei trattamenti con corretti prodotti, da usare prima e dopo la posa; questi prodotti sono in grado di rendere il parquet idrorepellente pur non alterandone l’aspetto di naturalezza e la colorazione oltre che di ancorarlo nel modo più efficace e durevole.
Come la cucina anche la stanza da bagno è un ambiente che solitamente non pone dubbi per quanto concerne il tipo di rivestimenti: la scelta si limita solitamente al colore e alla decorazione delle classiche piastrelle. I nostri parquet, con il trattamento specifico per questi ambienti, offrono ora una più che valida scelta: senza rinunciare alla garanzia di un’assoluta idrorepellenza e inalterabilità nel tempo potrete farvi accompagnare dal calore del legno anche in ambienti, dove non avreste mai pensato che ciò fosse possibile.
La zona è forse quella dove più frequentemente il parquet è installato. Tutte le essenze e le finiture si adattano all’uso nelle stanze da letto, dove è particolarmente apprezzabile la facilità di pulizia e la caratteristica di non trattenere la polvere negli interstizi grazie all’assoluta precisione degli incastri. Tutto questo senza dimenticare uno degli aspetti più gradevoli offerti da un parquet: la libertà e il piacere di muoversi a piedi nudi a contatto con il legno.
Consigli sul Parquet:
Utilizzare la scopa o l’aspirapolvere per eliminare terra, briciole, polvere. Disciogliere in acqua una piccola quantità di detergente neutro per parquet, in funzione del tipo di finitura del pavimento in legno (rispettivamente verniciato, finito a cera o a olio).
Intervenire su tutta la superficie del parquet mediante un panno ben strizzato.
Va effettuata periodicamente. La frequenza dipende dal tipo di finitura e dal transito a cui e sottoposto il pavimento. L’applicazione di prodotti tipo cere, protegge il pavimento, salvaguardandone la bellezza per lunghissimi anni.
I pavimenti in legno che noi trattiamo, offrono normalmente la stessa serenità d’uso di rivestimenti di altro tipo (monocottura,
pietra, cotto, etc.). Piccoli incidenti quotidiani, come il rovesciamento di liquidi, non devono preoccupare se non lasciati stazionare troppo a lungo.
È consigliabile spostare periodicamente i tappeti: il legno, e più precisamente le specie tropicali, tende infatti a mutare naturalmente il colore in seguito all’azione dell’aria e della luce. La permanenza di un tappeto nello stesso punto per un lungo periodo potrebbe determinare la formazione di una zona di colore con tonalità più chiara. È consigliabile dotare di feltrini o gommini protettivi i piedini dei mobili e le gambe di sedie, sgabelli, scale.
Curiosità sul Parquet:
Il cambiamento di colore dei legni costituisce un fenomeno naturale e inevitabile, che scaturisce dal rapporto tra gli elementi costitutivi del legno, l’aria e la luce. In generale avviene una vera e propria reazione foto-chimica di ossidazione, causata in particolare dai raggi ultravioletti della luce naturale e i legni, della fascia tropicale risultano particolarmente soggetti alle alterazioni cromatiche, che evolvono generalmente verso tonalità bruno-scure.
Iroko e Doussie sono tra i legni il cui viraggio di colore in questo senso è più marcato. Il Doussie in particolare può presentare in alcuni casi fenomeni localizzati di forte e rapida ossidazione. I legni Tek e Morado sono invece caratterizzati da un comportamento differente: contrariamente agli altri legni tropicali, tendono piuttosto ad omogeneizzarsi su tonalità medio-chiare. Anche i legni provenienti da climi temperati, come i legni europei,
subiscono questo genere di reazioni ma, a causa della diversa qualità e quantità di estrattivi, presentano variazioni di colore molto meno marcate. La maggior parte di questi legni, come Rovere, Faggio, Acero, Frassino e Ciliegio, tende piuttosto a patinarsi e ad acquistare toni più caldi con il passare del tempo.
La posa un pavimento in legno, si basa su regole e accorgimenti chiari ed efficaci, che se rispettati migliorano la resa del pavimento.
Un sottofondo perfetto deve essere:
Asciutto
Occorre sempre verificare che l’umidità non superi il limite massimo consentito (2% per massetti cementizi) e non esistano rischi di risalita o infiltrazioni.
Planare e Compatto
Per avere una superficie del parquet priva di dislivelli evidenti e una sicura e duratura adesione delle liste al sottofondo.
Pulito
Polvere e residui potrebbero compromettere la perfetta adesione del collante per pavimentazioni esistenti (piastrelle, marmo, ecc.)
Stabile
Deve essere verificata la perfetta adesione delle pavimentazioni preesistenti al sottofondo.
Senza residui
Deve essere assicurata l’eliminazione di qualsiasi residuo ceroso o grasso della superficie creando artificialmente, se necessario, la corretta rugosità per una sicura adesione del collante.
Fuori Tutti
Non prima che tutti i lavori di muratura, idraulica e di elettricità siano stati ultimati.
Prima le finestre
Non prima che gli infissi esterni siano stati installati (es: porta e finestre) ed i vetri montati
Alla giusta temperatura
Non prima di aver verificato che le condizioni climatiche dell’ambiente in cui si posa non siano troppo differenti da quelle dei locali sottostanti; qualora le differenze di temperatura fossero rilevanti e/o permanenti, e necessario prevedere un adeguato isolamento termico e una barriera vapore, al fine di evitare la possibilità di formazione di condensa nel sottofondo.
Alla giusta umidità
Non prima di aver verificato la possibilità di mantenere i locali a una temperatura di almeno 15°C circa ed un’umidità relativa dell’aria compresa tra 45% e 65%.